“Cantabo Domino”, Canterò al Signore: questa la frase che compare sulla cartellina con cui da decenni i Pueri Cantores di Rho si presentano in occasione di concerti o durante le liturgie solenni, la cartellina ove ripongono gli spartiti di musica sacra. Canterò, un verbo al futuro, che oggi si è fatto anche un passato ricco di storia: si celebra il 75° anniversario di fondazione del coro, che , dopo tanti anni, ancora ha in animo più che mai di cantare al Signore, in futuro. Ma questo tempo è anche il momento della memoria, di ritrovarsi in modo solenne tutti insieme, anche con tanti altri cori, come questo 7 maggio, per riscoprire la bellezza del canto sacro, dell’esaltazione della fede umana attraverso una forma altissima, secondo molti la più alta, di preghiera: il canto. Dunque non un’autocelebrazione, ma un momento di riflessione “corale”, è il caso di dirlo, per riaffermare gli stimoli, i progetti, le ragioni di un impegno che richiede costanza , autodisciplina, rispetto per gli altri, una fatica , si, ma che viene ripagata da risultati impensabili se pensati individualmente: qui sta il segreto dell’essere coro, il poter fare musica, in particolare musica sacra, per raggiungere livelli espressivi e di fede che il singolo non potrebbe mai raggiungere.
Con questo spirito giovedì 7 maggio alle ore 21 presso la Chiesa Prepositurale di S. Vittore a Rho si avrà una S. Messa, presieduta da Mons. Flavio Ferodi, delegato vescovile di Como Decano, con i sacerdoti originari di Rho, una celebrazione liturgica alla quale parteciperanno attivamente, con il canto, diretti dal maestro Andrea Perugini , direttore dei Pueri Cantores, altri 22 cori per un totale di circa 560 coristi e precisamente da Rho :Coro Voci Bianche Maria Ausiliatrice, Raudenses Cantores, Coro Oratorio S. Carlo, Coro Parrocchia S. Paolo, Coro Parrocchia S. Giovanni, Coro Schola Cantorum B.M.V. Addolorata, Coro Voci Bianche B.M.V. Addolorata, Coro Stella Alpina, Coro Parrocchia S. Michele, da Lucernate Coro Santa Cecilia, da Mazzo Coro Parrocchia S. Croce, da Pero il Coro Polifonico della Visitazione, da Passirana Coro “Laus Deo”, da Cerchiate Coro “Cantum Novum”, da Lainate Coro Parrocchiale S. Francesco d’Assisi, da Cornaredo Coro Parrocchiale S.S. Giacomo e Filippo, da S. Pietro all’Olmo Coro Parrocchiale S. Pietro all’Olmo, da Arese Cappella Musicale Attilio Giordani, da Nerviano Coro Laudamus, da Casorezzo Ensemble Il Bell’Umore, poi il Coro Polifonico San Martino di Inveruno, e il Piccolo Coro Voci Bianche di Rho.
Tutti insieme per una sola voce, a sottolineare la dimensione comunitaria della musica sacra : i cittadini sono invitati ad unirsi ad essi . Molti di questi cori hanno la loro radice musicale in persone che hanno fatto parte dei Pueri Cantores, oppure sono diretti da persone che sono stati allievi del maestro Luigi Toja, che è stato direttore dei Pueri Cantores per quasi 50 anni e che, dopo la fondazione effettuata per il grande intuito e la forte passione di Dante Restelli, ha portato il coro a livelli musicali altissimi e ha creato, anche con l’Istituto Musicale “G Rusconi”, generazioni di musicisti, di organisti, di direttori di coro in tutto l’interland milanese.
Dunque un importante appuntamento il 7 maggio, vigilia di S. Vittore, patrono della Città di Rho e Santo della parrocchia ove i Pueri Cantores hanno sempre operato per il servizio della liturgia, che, pur nell’evolversi degli impegni concertistici, costituisce la priorità dell’impegno corale. Essere stati scelti da Claudio Abbado e quindi scritturati dal Teatro alla Scala, oppure dal Teatro Angelicum di Milano, come è avvenuto, oppure aver cantato nel Conservatorio di Mosca, a Londra e nelle principali capitali europee non ha fatto dimenticare che l’impegno domenicale per la liturgia è ciò che distingue un gruppo di appassionati di musica corale da un coro liturgico, che è strumento di pastorale, degno di essere chiamato in S. Pietro e, più volte in passato, a guidare, con il suo direttore, migliaia di cantori davanti al Papa. “Chi canta prega due volte”, affermazione di S. Agostino che Mons Agrati ricordava spesso. Con questa certezza i Pueri Cantores continueranno ad intonare il “Cantabo Domino” in futuro, posando il proprio impegno su radici e storia che ne costituiscono la garanzia.
Angelo Casati